giovedì 6 novembre 2014

Ricetta crudista: spaghetti di zucchine con pesto di mandorle



Anche oggi per pranzo ho preparato un piatto crudista: utilizzando l'apposito attrezzo per fare gli spaghetti di verdura, ho realizzato degli spaghetti di zucchina con un profumatissimo pesto alle mandorle. Le zucchine hanno molte proprietà benefiche per l’organismo. Contengono considerevoli   quantità di potassio, di vitamina A, vitamina C, di carotenoidi,di vitamina E e di acido folico, che compie un’efficace azione digestiva. Tra le caratteristiche terapeutiche delle zucchine si annoverano la proprietà lassative e antinfiammatorie, disintossicanti e anche diuretiche, utili anche per contrastare le infiammazioni urinarie, insufficienze renali, disfunzioni a livello intestinale, come dissenteria e stipsi.
Il loro ridotto apporto calorico, solo 18 kcal per 100 gr, le rende perfette nelle diete ipocaloriche: sono povere di sale, non hanno grassi, pochissimi carboidrati e proteine.
Mangiare zucchine non significa solo ottenere benefici per il corpo, ma anche per il nostro equilibrio psico-fisico: favoriscono il sonno, rilassano la mente e possono dare grande sostegno in casi di malessere generale e spossatezza. Naturalmente con la cottura perderemmo buona parte delle vitamine termolabili delle zucchine, in particolare la vitamina C, perciò è bene consumarle spesso crude.

INGREDIENTI

  • 2 zucchine grandi
  • due manciate abbondanti di basilico fresco
  • 7/8 pomodorini pachino maturi
  • una manciata di mandorle spellate non tostate
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale q.b.
  • 1/2 spicchio d'aglio 
  • lievito alimentare q.b. 

PREPARAZIONE

La preparazione di questo piatto è semplice e veloce, è sufficiente creare con l'apposito utensile (che vedete qui sopra in foto) degli spaghetti con le zucchine (in alternativa si possono realizzare delle tagliatelle con un pela-patate), poi con l'aiuto di un robot da cucina andiamo a realizzare il pesto tritando insieme il basilico, le mandorle, i pomodorini, gli eventuali residui di zucchina e l'aglio.
Non ci resta che impiattare e condire con sale, un filo d'olio extravergine e una spolverata di lievito alimentare. 
Buon appetito!! 


Burger di tofu alle verdure



Mi piace molto sperimentare per creare nuovi gusti per i miei burger e questa volta, prendendo spunto da una ricetta trovata per caso sfogliando una rivista in aereo, ho provato a realizzare dei burger di tofu con verdure. Ho accompagnato questi burger, gustosi e saporiti, con delle patate al forno, ma sono ottimi anche nel classico panino da fast food, con una fetta di pomodoro, una foglia di insalata e le salse che preferite.


INGREDIENTI
per circa 6/7 burger

  • 360 grammi di tofu bio al naturale
  • 1/2 costa di sedano
  • 2 carote
  • 1 scalogno
  • 1 spicchio d'aglio
  • una manciata abbondante di prezzemolo
  • una manciata di origano fresco
  • una manciata di nocciole
  • una manciata di mandorle
  • 2 cucchiai di semi di sesamo
  • 1 cucchiaio di amido di mais o fecola di patate
  • 2 cucchiai di salsa di soia
  • 2 cucchiai di lievito alimentare
  • 3 cucchiai di pangrattato, oltre a quello che servirà per la panatura
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
  • 1/2 cucchiaino di curry
  • sale q.b.



PREPARAZIONE

In un robot da cucina tritare carote, scalogno, sedano, aglio, prezzemolo, nocciole, mandorle e sesamo. Trasferire in una padella antiaderente e far soffriggere con poco olio extravergine per 5 minuti, poi lasciar raffreddare. Tritare il tofu insieme all'origano e alla salsa di soia, quindi unire al composto di verdure raffreddato. Aggiungere 3 cucchiai di pangrattato, l'amido di mais, il lievito alimentare, l'olio, il sale e il curry. Amalgamare bene tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo. Se risultasse poco compatto aggiungere pangrattato. Con un cucchiaio, trasferire l'impasto nello stampo per burger. Formare i burger e impanarli nel pangrattato. Farli raffreddare in frigo per almeno un'ora. Si possono cuocere in padella per 10 minuti a fuoco moderato, con un filo d'olio, oppure in forno per 15/20, avendo cura di girarli a metà cottura.
Buon appetito!


mercoledì 5 novembre 2014

Riso Venere con zucchine in crema speziata



Giorni fa ho ricevuto in regalo del riso Venere integrale, molto aromatico, dal caratteristico colore nero. Il riso Venere viene lavorato solo integrale poichè le sue caratteristiche principali e importanti (colore, aroma, sostanza) sono contenuti soprattutto nella parte esterna del chicco e quindi con la raffinazione si andrebbe a perdere tutto quello che rende così speciale e unico questo riso, che contiene proteine, antiossidanti e sali minerali: calcio, ferro, manganese, zinco, selenio. Il suo gusto si sposa bene con tutte le verdure. Io ho pensato di abbinarlo con le zucchine e realizzare una crema leggermente speziata per legare insieme tutti i sapori ed esaltarli. Ho scelto zafferano e curcuma per la loro sorprendenti proprietà: lo zafferano è ricchissimo di antiossidanti e ha effetti benefici sul sitema nervoso, mentre la curcuma (specie se abbinata al pepe nero) ha proprietà antinfiammatorie, digestive e, pare, anche antitumorali.


INGREDIENTI
(per 3 persone)

  • 300 grammi di riso venere
  • 2 zucchine grandi
  • 1 scalogno
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • zafferano q.b.
  • curcuma q.b.
  • una confezione da 200 ml di panna vegetale 
  • sale e pepe q.b.



 PREPARAZIONE

Lessare il riso venere in abbondante acqua salata (occorrono circa 35/40 minuti). Tagliare le zucchine a tocchetti. In una padella antiaderente far appassire uno scalogno tritato in un filo di olio extravergine d'oliva, quindi aggiungere le zucchine, la curcuma e lo zafferano, salare e far cuocere. Quando le zucchine sono pronte, aggiungere la panna e il riso lessato e scolato e mescolare bene per qualche minuto poi spegnere la fiamma. Servire con una spolverata di pepe nero, per esaltare le proprietà della curcuma.
Buon appetito!



martedì 4 novembre 2014

Intervista per La Gazzetta di Massa e Carrara

Oggi ho avuto il piacere di essere intervistata in merito al blog da Massimo Benedetti, giornalista apuano che scrive per la testata on-line "La Gazzetta di Massa Carrara". Ringrazio Massimo per l'opportunità che mi ha dato e per aver scelto proprio L'ingrediente in più. Qui di seguito, potete leggere l'intervista, da oggi on-line sul sito de La Gazzetta di Massa e Carrara. In foto, io nella mia cucina! :)  

Francesca Geloni, un blog all'insegna del veganismo

 
 
martedì, 4 novembre 2014, 17:21
di massimo benedetti
Si sta affermando sempre di più in larghissime fette della popolazione mondiale: festival ad hoc gli vengono dedicati ed organizzati; fior di teorici, di professori e di cultori ne scrivono trattati, libri e ne moderano conferenze. Il veganismo è una realtà di cui oggi è impossibile non parlare e non accorgersene. La scelta vegan risponde a idee, posizioni, prese di coscienza ben precise e ponderate, frutto di un radicale cambiamento di quanto, nello status quo, si era concepito e pensato, del modo in cui il mondo e le cose erano state viste e concepite. Francesca Geloni, carrarese, adesso vive in provincia di Milano: vegana da qualche anno, ha fondato un blog tutto dedicato al vegan a 360 gradi.
Francesca racconti la sua esperienza personale: come si è avvicinata alla scelta rivolta al veganismo?
E' successo cinque anni fa, in seguito alla visione di un documentario intitolato Earthlings. Prima di allora, sono sincera, non mi ero mai interrogata sulla provenienza del mio cibo, o dei miei capi di abbigliamento. Devo dire che quel film mi ha letteralmente aperto gli occhi e mi ha spinta ad iniziare un percorso di consapevolezza. Insomma, non che non sapessi che la maggior parte del cibo che consumiamo sulle nostre tavole e buona parte dei nostri capi di abbigliamento proviene dagli animali, ma non avevo mai approfondito ed interiorizzato questa informazione. Essere a conoscenza di una realtà ed averne una reale consapevolezza secondo la mia esperienza sono due cose profondamente diverse e producono comportamenti differenti Ho sempre pensato di amare gli animali e di rispettarli solo perché ero contraria al loro maltrattamento o a pratiche che ritenevo violente come la caccia o l'industria delle pellicce. Quel documentario mi ha messo di fronte all'incoerenza della mia etica, alla violenza e alla sopraffazione che si cela dietro ogni prodotto animale e al fatto, innegabile,  che questo quotidiano spargimento di sangue non è necessario, perciò doppiamente immorale. Non abbiamo bisogno di cibarci di prodotti animali per vivere ed, anzi, ho poi scoperto, grazie a studi come quello effettuato dal dott. Campbell o dal prof. Franco Berrino e dal prof. Veronesi (oncologi italiani di fama mondiale), che la nostra salute ne trae addirittura giovamento. Da quel momento, dico sempre, è iniziata la mia rinascita. Oggi mi sento una persona migliore, non perfetta, ma senz'altro oggi posso dire di fare del mio meglio per causare la minor sofferenza possibile. Sono più attenta al rispetto dell'ambiente, ho sviluppato una coscienza ecologica maggiore e, oltre a non acquistare più prodotti provenienti dallo sfruttamento animale, cerco anche di non acquistare prodotti che finanzino lo sfruttamento dei lavoratori e dei bambini e cerco di inquinare il meno possibile.
Veganismo e non veganesimo, giusto?
Si, è più corretto parlare di veganismo, in quanto si tratta di una filosofia di vita e non di una religione. Il veganismo è la conseguenza pratica dell'antispecismo, ovvero della filosofia che rifiuta ogni discriminazione basata sull'appartenenza ad una specie. L'etica antispecista estende il diritto alla vita ed alla libertà ad ogni componente del regno animale.
Come è strutturato e di cosa tratta esattamente il suo blog?
Il mio blog è una new entry della rete, esiste da poco tempo e, grazie all'incoraggiamento dei miei amici che ad ogni invito a cena dopo aver assaggiato i miei piatti, scherzosamente, mi chiedevano quando avrei aperto un ristorante: così ho fatto, ma si tratta di un ristorante virtuale. Magari un domani mi dedicherò davvero alla ristorazione, ma per ora preferisco diffondere sul web le mie ricette, anche per sfatare molti pregiudizi riguardo la cucina vegan, che, oltre ad essere varia e gustosa, è anche salutare e colorata. Si tratta di guardarci dentro e decidere che mondo vogliamo. Il mio blog si chiama "L'ingrediente in più" ed è recentemente diventato anche una pagina facebook. E' una raccolta di ricette e suggerimenti per un'alimentazione più consapevole e più salutare. Si chiama l'ingrediente in più perché, secondo me,  ciò che caratterizza la cucina vegan è proprio l'amore per la vita. In fondo, come spiego nel blog, si tratta di scegliere che mondo vogliamo. Io vorrei un mondo privo di violenza e sopraffazioni, privo di sfruttamento, dove ogni essere senziente possa vivere la propria vita in libertà. Così ho voluto fare mio il motto di Gandhi "sii tu stesso il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" ed è stata la scelta più bella ed importante della mia vita. Molti sono convinti che essere vegan significhi fare delle rinunce, per me significa invece riuscire finalmente ad assaporare con gioia e serenità il cibo. Sono sempre stata una frana ai fornelli, ma, da quando ho scelto di essere vegan, mi sono appassionata alla cucina come mai mi era accaduto, al punto di voler condividere con tutti le gioie della mia tavola.
Il veganismo è una scelta che cambia radicalmente il modo di vedere le cose, di rapportarsi ad esse, di relazionarsi sia alla natura, alle persone, al rispetto dell'ambiente: forse non mi esprimo in termini corretti. Tuttavia può aiutarci a capire esattamente cosa succeda quando si comprende che, tutto quanto fatto e vissuto in precedenza fino ad un certo punto della nostra vita, cambia radicalmente?
Io sono solita dire che dopo la scelta vegan il mondo cambia, perché cambiano gli occhi con cui lo si guarda. Cambia la consapevolezza con cui ci si approccia alla realtà e, di conseguenza, cambiano le prospettive. E' vero che si affronta molta sofferenza alla quale prima non si faceva molto caso. Ma, assieme all'empatia per la sofferenza di molte creature, c'è la consapevolezza di fare la propria parte per alleviarla. Senza dubbio si acquisisce più amore per la natura, si apprezzano molto di più i doni della terra, si fa più attenzione alle tematiche ambientali. Per esempio, per quanto mi riguarda, sento di amarmi molto di più e faccio molta più attenzione alla mia salute: ho smesso di fumare, pratico il trekking in montagna e, ogni volta che posso, faccio lunghe passeggiate all'aria aperta. Non ho più l'automobile e studio sempre con la massima attenzione l'etichetta di ogni prodotto che acquisto, compro molto meno e ho riscoperto il piacere dei prodotti fatti in casa. Sono cambiate molte delle mie abitudini, anche il rapporto con le persone è più sincero e libero da fronzoli. Sono più serena e in pace con me stessa, percepisco un senso di appartenenza che prima non avevo mai provato. E' un percorso, mi ripeto. Un percorso di consapevolezza. Un risveglio.
Quale è l'ostacolo principale, secondo lei, in virtu' del quale, molte persone, pur vedendo, leggendo e con gli occhi aperti su certe tematiche, tuttavia continuano ad andare avanti nel proprio percorso? Parliamoci chiaro: una volta che si sceglie il veganismo, indietro non si torna.
Non ci sono particolari ostacoli nella pratica di uno stile di vita vegan. Ogni vegano le dirà che una volta fatta questa scelta, tutto è stato molto più facile di quanto si pensasse, anche perché ormai si trovano praticamente ovunque capi d'abbigliamento che non contengano prodotti animali o cosmetici non testati su animali. Per quanto riguarda l'alimentazione è ancora più semplice perché la terra ci fornisce tutto il necessario: legumi, cereali, frutta e verdura. E per chi li desidera esistono ormai anche moltissimi prodotti confezionati per vegani anche in qualsiasi supermercato. Il grande scoglio è solo uno: l'abitudine. Il solo pensiero di cambiare delle abitudini ormai consolidate, che vengono tramandate e praticate in maniera automatica, provoca una resistenza. Ogni tipo di cambiamento genera inizialmente una resistenza. Ma se la motivazione è abbastanza forte e sentita, nessuna resistenza può durare a lungo, anche perché, come ho già spiegato,  le alternative esistono e sono ormai accessibili a tutti. Nel mio caso, a superare l'ostacolo dell'abitudine senza alcuna resistenza, è bastata la consapevolezza che la sofferenza e la morte degli animali (ogni giorno nel mondo vengono uccisi mezzo miliardo di animali, oltre 8 milioni solo in Italia) non è necessaria alla nostra sopravvivenza quindi,a mio avviso,eticamente ingiustificabile.
A volte si sente dire che i vegani abbiano problematiche legate al cibo, dal momento che muta radicalmente il loro regime "classico" alimentare. In realtà non è proprio così. Perché?
Essere vegani non significa automaticamente mangiare in modo sano. Faccio un esempio: una persona che mangia ogni giorno patatine fritte e beve bibite gassate è vegana, ma non tutela la propria salute e probabilmente avrà un sacco di problematiche legate al suo modo di alimentarsi.L'alimentazione vegana è potenzialmente quella più sana per l'essere umano, perché priva dei grassi saturi e del colesterolo derivanti dai prodotti animali,ma deve essere praticata con buon senso. Per alimentarsi in maniera sana e bilanciata è sufficiente affidarsi alla natura e a tutti i prodotti che la terra ci regala, alternandoli, variando spesso e cercando di consumarli nella maniera più semplice possibile. Questo non significa affatto mangiare insalata tutti i giorni, ma nemmeno abusare di fritture e cibi confezionati, farine e zuccheri raffinati, come cerco di spiegare nel mio blog.
Quali sono, ammesso che esistano, gli iter per cui ci si avvicina al vegan? Molti, da carnivori incalliti, passano al vegan.
I percorsi che possono portare ad abbracciare uno stile di vita vegan sono molteplici e variano a seconda della sensibilità delle persone. Molti si avvicinano a queste tematiche grazie alle campagne di sensibilizzazione delle varie associazioni di tutela dei diritti animali presenti sul territorio, altri invece scelgono uno stile di vita vegan per motivi strettamente salutistici poiché recentemente sono stati pubblicati eminenti studi scientifici a supporto della tesi secondo la quale l'alimentazione vegan è la più efficace nella prevenzione di alcuni tipi di tumore e di patologie cardio-vascolari. Altri ancora vengono guidati dalla consapevolezza che l'alimentazione vegana assicurerebbe cibo e risorse a sufficienza a tutta la popolazione mondiale a fronte di un minor impiego di risorse, minore spreco di acqua e un minore impatto ambientale. Sono tutte motivazioni molto forti e molto valide.
Pregi e difetti, invece, dell'essere vegetariano: è una fase intermedia pre- vegan, una scelta definitiva o cosa altro. Ci sono sedicenti vegetariani che, tuttavia, si cibano di pesce....
Il vegetariano, per definizione, è chi rifiuta di cibarsi di animali, compresi quindi gli animali acquatici come i pesci, i crostacei e i molluschi. Chi si ciba di pesce non può essere definito in alcun modo vegetariano. E' importante non fare confusione, in quanto capita che alcuni ristoranti inseriscano erroneamente nel menu dei piatti contenenti pesce presentandoli come piatti vegetariani. Il vegetariano non si ciba di animali, ma accetta di consumarne i derivati: latticini, uova, miele. Spesso l'alimentazione vegetariana è adottata per un certo periodo di tempo, come transizione verso la scelta vegan, ma, a volte,  è una scelta definitiva, perché, in buona fede, si è convinti che la filiera dei derivati non produca sofferenza negli animali e si ignora che la realtà è purtroppo ben diversa. Chiunque si informi non avrà difficoltà a verificare quanta sofferenza vi sia anche nella sola prigionia e nelle condizioni di allevamento delle filiere dei derivati, faccio solo due esempi: per avere latte un mammifero deve aver partorito e di conseguenza una madre non potrà allattare il suo cucciolo, che le verrà sottratto e mandato al macello. Per quanto riguarda le uova la realtà non è migliore: a parte l'enorme sofferenza a cui sono sottoposte le galline ovaiole, i pulcini maschi nati da queste galline sono considerati "scarti" (in quanto non femmine non potranno produrre uova e, in quanto figli di ovaiole, non potranno mai diventare polli da carne perché il loro patrimonio genetico modificato li rende inadatti allo scopo) e quindi triturati vivi subito dopo la divisione dalle femmine. Se si vuole veramente smettere di causare queste inutili sofferenze, l'unica scelta da fare è quella vegana.
Secondo lei, le persone vanno sensibilizzate al vegan attraverso campagne globali di informazione, oppure è un percorso strettamente soggettivo? E, nel primo caso, è utile sensibilizzare, secondo lei, alla luce di come l'essere umano è fatto? Spieghi per chi legge il legame stretto tra chi compra una cocacola al supermarket ed un kalasnikov in una guerra......
A mio parere le campagne di sensibilizzazione sono molto utili, perché, nonostante viviamo nell'era dell'informazione globale, c'è ancora poca informazione su queste tematiche. E' bene che tutti siano messi al corrente di certe realtà, perché siano poi in grado di agire di conseguenza, se lo desiderano. E' un percorso personale, certo, ma deve sempre partire dall'informazione. Sono convinta che senza informazione non si possa fare nessuna scelta consapevole. Internet ci fornisce uno strumento potentissimo e dobbiamo usarlo per costruirci una consapevolezza sia come esseri umani che come consumatori. E' questione di responsabilizzazione. Molte informazioni oggi sono alla portata di tutti e sono in grado di poterci orientare nelle nostre scelte, facendoci, ad esempio, scegliere se finanziare o meno aziende o multinazionali coinvolte in attività che siano in contrasto con la nostra etica o con la nostra coscienza ecologica. L'esempio della Coca Cola è molto calzante, perché è una delle multinazionali coinvolte nel finanziamento di guerre e nella produzione di armi. Dobbiamo cioé renderci conto che la nostra spesa giornaliera ha un "peso" etico e politico ed iniziare ad usare responsabilmente questo strumento. Può essere a mio parere il motore di un reale cambiamento. Ma per far si che vi sia un cambiamento nella realtà, ci deve prima essere un cambiamento nelle coscienze."  Massimo Benedetti

Fonte: La Gazzetta di Massa e Carrara
Intervista originale QUI

Ricetta crudista: spaghetti di carote con crema vellutata


All'interno di un regime alimentare sano e corretto, è bene consumare grandi porzioni di cibo crudo,
poiché sappiamo che con la cottura gli alimenti perdono tutte le sostanze naturali e benefiche che la natura ci offre. Gli enzimi contenuti nella frutta e nella verdura crude sono essenziali per mantenere le corrette funzioni dell’organismo, per la digestione degli alimenti e per il processo di ricostruzione dei tessuti.
Il crudismo garantisce un apporto di vitamine e minerali non alterati dai processi di cottura, stimola la digestione, dà un grande senso di sazietà, disintossica, porta il peso del corpo al giusto livello e idrata.
Spesso si tende a pensare che i piatti crudisti siano monotoni e insapore e l'idea di crudismo è associata quasi automaticamente ad un'insalata. In realtà la cucina crudista è molto varia, creativa e soprattutto colorata e molto gustosa! 
Oggi, con l'aiuto di un utensile in grado di realizzare degli spaghetti di verdure, ho preparato un coloratissimo piatto di spaghetti crudisti! 

Gefu, utensile per realizzare spaghetti di verdura

INGREDIENTI

  • Due carote grandi
  • Un avocado piccolo
  • il succo di 1/2 limone
  • 4 pomodori secchi reidratati
  • 2 o 3 pomodorini pachino
  • sale, se si desidera (io non l'ho messo)


PREPARAZIONE

Pulire le carote e tagliarle a forma di spaghetti con l'aiuto dell'apposito attrezzo (si possono in alternativa realizzare delle fettuccine utilizzando un pela-patate). Mettere in ammollo i pomodori secchi e farli reidratare. Tagliare i pomodorini e l'avocado a dadini. In un robot da cucina mettere l'avocado, i pomodorini, i pomodori secchi, gli eventuali residui di carota e il succo di limone e tritare fino ad ottenere una crema vellutata. Impiattare gli spaghetti e condire con la crema ottenuta.
Un piatto semplice e colorato per un pranzo veloce, ma nutriente e alleato della nostra salute poiché ricco di vitamina C, beta-carotene e antiossidanti.
Buon appetito!