giovedì 25 febbraio 2016

Biscottoni morbidi alle arachidi


Quando mi metto in testa di fare dei biscotti di solito il risultato non è all'altezza delle aspettative...in altre parole sono sempre stata una frana! Normalmente mi si bruciano oppure diventano dei piccoli macigni, però sono un tipo che non si arrende facilmente e quindi ho deciso di continuare a sperimentare, impegnandomi per migliorare. Quando andavo all'università, ogni tanto andavo in una piccola pasticceria artigianale di Pisa e compravo dei meravigliosi biscotti croccanti alle arachidi, da gustare come spuntino dopo le lezioni. Ho cercato di realizzare dei biscotti che ricordassero quel sapore che adoravo, ma che fossero soffici e adatti anche all'inzuppo! Come per magia, finalmente sono riuscita a non bruciacchiarli e ad ottenerli morbidi proprio come desideravo!! Finalmente dei biscotti fatti da me sono stati apprezzati da famigliari e amici!! Non ci ero abituata! :-)


 INGREDIENTI
  •  250 grammi di farina integrale di tipo 1 
  • 200 ml latte di soia alla vaniglia
  • 100 grammi di burro arachidi bio
  • 100 grammi di burro di soia bio
  • 160 grammi di zucchero integrale di canna
  • 100 grammi di arachidi al naturale
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
  • 2 manciate di uva passa









 

PREPARAZIONE

In una ciotola capiente setacciare la farina, poi aggiungere 
lo zucchero di canna, mezza bustina di lievito per dolci e 
un pizzico di sale. Poi aggiungere il latte vegetale, il burro 
di arachidi e il burro di soia, infine amalgamare bene tutto 
con le fruste elettriche. Quando il composto sarà liscio 
e omogeneo aggiungere l'uvetta, precedentemente 
ammollata e ben strizzata, e le arachidi ridotte in granella 
con un mixer.
Foderare la leccarda con carta forno e distribuire l'impasto in grosse cucchiaiate, quindi infornare a 180° per 12/15 minuti, 
o comunque quando la superficie avrà acquisito una leggera doratura!! 
Perfetti per una colazione super energetica o per una merenda
golosa!!





venerdì 19 febbraio 2016

Crackers integrali al vino bianco con semi di sesamo, semi di zucca e pop-corn di amaranto







Può uno snack salato essere sano, leggero ma allo stesso tempo goloso e appagante? Questo post è frutto del tentativo di trovare una risposta a questo dilemma amletico! :-) 
Spesso la sera, quando sono in relax sul divano di casa e mi godo un bel film o una buona lettura, mi prende l'irrefrenabile voglia di sgranocchiare qualcosa di salato. Il problema è che in commercio è molto difficile trovare snack con ingredienti salutari, privi ad esempio di farine raffinate, e ancor più arduo è reperire prodotti privi di olio di palma, che io ho scelto di evitare sia per motivi etici che per motivi salutistici. Inoltre, lottando da sempre con qualche chilo in più, cerco di non gravare ulteriormente sulla linea consumando snack eccessivamente grassi e ipercalorici. Lo so, è una missione impossibile realizzare un cracker che metta d'accordo tutte queste esigenze, ma a me piacciono le sfide e ho deciso di mettermi all'opera e sfornare il mio primo tentativo!  
Per la prima volta in vita mia ho utilizzato l'amaranto, uno pseudo cereale caratterizzato da un elevato apporto proteico e da un alto contenuto di ferro, calcio, fosforo, magnesio e vitamine dei gruppi B e C.  Navigando in rete ho scoperto che con l'amaranto si possono realizzare dei piccoli pop-corn: quando viene riscaldato in padella, infatti, si comporta proprio come il mais e scoppietta, perciò ho pensato allora di inserirli nei miei crackers in questa versione croccante!

"pop" di amaranto, foto esemplificativa presa in rete


INGREDIENTI
  •  160 grammi di farina integrale di tipo 2
  • 40 grammi di farina di riso integrale
  • 60 ml di olio extravergine d'oliva
  • 1 presa di cipolla in polvere
  • 2 cucchiai di lievito alimentare 
  • 3 cucchiai di semi di sesamo
  • 1 cucchiaio di semi di zucca
  • 1 cucchiaio di pop-corn di amaranto
  • vino bianco secco q.b.
  • sale q.b. 




PREPARAZIONE

Far scaldare sul fuoco una padella antiaderente. Quando avrà raggiunto il calore necessario (quando, cioè,versandoci qualche goccia d'acqua la si vede "friggere" e poi scomparire in breve tempo), versare i semi di amaranto, coprire e attendere che siano tutti scoppiettati, poi spegnere la fiamma e lasciar raffreddare. In una ciotola capiente versare la farina integrale, la farina di riso, la cipolla in polvere, il lievito alimentare, i semi e l'amaranto. Salare e infine aggiungere l'olio poi, poco alla volta, del vino bianco e lavorare con le mani fino a formare un impasto omogeneo ed elastico: se dovesse risultare appiccicoso, invece, aggiungere farina fino ad ottenere la consistenza desiderata. Formare una palla, avvolgere con pellicola alimentare e riporre in frigorifero a riposare per circa un'ora. Stendere poi l'impasto su carta forno con l'aiuto di un mattarello. Più sottile lo si stenderà, più croccanti saranno i nostri crackers. Infine praticare dei tagli, in orizzontale e in verticale, con una rotella per pizza, fino a dividere l'impasto in tanti rettangoli della dimensione desiderata.  
Io ho tenuto uno spessore di 3/4 millimetri ed ho infornato a 180° per circa 12 minuti. Se l'impasto è più sottile, è necessario diminuire il tempo di cottura e sfornare appena comparirà una leggera doratura, lasciar raffreddare completamente e che pausa-snack sia, ma senza troppi sensi di colpa!!  :-)


lunedì 15 febbraio 2016

Crocchette "nonfritte" di topinambur




 Il topinambur è il tubero appartenente alla pianta Helianthus tuberosus L., conosciuto anche come "carciofo di Gerusalemme".
Non contiene glutine ed è quindi consumabile anche da chi soffre di celiachia. Ha un buon contenuto di nutrienti come ferro, rame e vitamina C. È ricco inoltre di vitamina A e B e di arginina che aiuta il fegato e la cicatrizzazione dei tessuti, e favorisce lo sviluppo di batteri utili svolgendo un'azione probiotica e rafforzando l’attività immunostimolante. Il topinambur contiene inulina, una fibra solubile che lo rende particolarmente indicato per chi vuol perdere peso e riattivare l’intestino pigro, inoltre è utile per abbassare il livello di assorbimento degli zuccheri e dei grassi da parte dell’intestino, tenendo così sotto controllo i livelli glicemici e il colesterolo. Per questo motivo è un alimento molto prezioso per i diabetici.
La consistenza del topinambur è simile a quella della patata, mentre il gusto ricorda quello del carciofo, sebbene rispetto a quest'ultimo sia più dolce e delicato. 
Con il topinambur stufato nel brodo vegetale ho preparato delle crocchette non-fritte, utilizzando la mia friggitrice ad aria ed il risultato, come sempre, è stato sorprendente: croccanti e dorate all'esterno, morbide e umide all'interno, senza utilizzare olio di frittura. Inutile dire che sono sempre più soddisfatta di questo acquisto!!
 

 INGREDIENTI
  •  500 grammi di topinambur
  • brodo vegetale q.b.
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 cucchiaio di tahine
  • 8 cucchiai di farina di riso integrale
  • 2 cucchiai di lievito alimentare in fiocchi
  • prezzemolo q.b.
  • sale q.b.
  • panatura di mais senza glutine q.b.
  • olio extravergine d'oliva q.b.
PREPARAZIONE

Preparare il brodo vegetale. Pelare il topinambur, lavarlo e metterlo a bagno in una ciotola con acqua e succo di limone, per evitare che si annerisca. In una padella antiaderente far soffriggere uno spicchio d'aglio a fiamma bassa, nel frattempo tagliare il topinambur a fettine sottili e tritare il prezzemolo. Trasferire il topinambur e il prezzemolo nella padella, salare e lasciare che si insaporiscano per 5/10 minuti, poi cominciare a versare il brodo vegetale, un mestolo alla volta finché non si asciuga e continuare fino a che il topinambur diventa morbido, al punto da poter essere frullato con un frullatore o un minipimer. Una volta che si sarà raffreddato a sufficienza, trasferire il composto frullato in una ciotola, aggiungere la tahine, la farina di riso e il lievito alimentare (che si può sostituire con un cucchiaio di farina di riso integrale, se si desidera un piatto senza glutine), quindi amalgamare bene il tutto con un cucchiaio di legno. Con le mani umide formare dei piccoli cilindri di impasto e passarli nella panatura di mais, fino ad esaurire tutto il composto. Trasferire le crocchette in frigorifero e lasciare che si solidifichino per almeno un'ora, poi cuocere nella friggitrice ad aria per 20 minuti a 200°, oppure nel forno ventilato (15/20 minuti a 190°). Io le ho servite con della glassa di aceto balsamico, che fa da perfetto contraltare al gusto delicato ma inconfondibile del topinambur. ...Buon appetito!!




martedì 9 febbraio 2016

Tortini di polenta ripieni al forno su crema di broccoli e porri al curry marocchino



Ebbene lo ammetto, nonostante mi piaccia moltissimo, è praticamente la seconda volta che faccio la polenta in vita mia! Perciò prima di mettermi all'opera (e anche durante), onde evitare disastri, chiedo sempre suggerimenti alla mia mamma! In realtà è una preparazione semplicissima, ma quando non si ha abbastanza confidenza il disastro è dietro l'angolo! Grazie alla mamma è andato tutto liscio, e finalmente ho potuto utilizzare al meglio la farina di mais che mia suocera 
mi ha regalato dopo una gita fuoriporta durante la quale ha avuto l'occasione di visitare un mulino. Così è nata l'idea di relizzare delle monoporzioni, dei tortini di polenta ripieni al forno. Come ripieno ho utilizzato del formaggio vegetale spalmabile alle erbe e del paté di funghi porcini, che si possono facilmente realizzare in casa oppure acquistare già pronti. Da sempre la polenta è considerata un "piatto povero", ma recentemente ha acquisito una nuova dignità, grazie anche grazie ai molti chef stellati che l'hanno utilizzata sempre più spesso in preparazioni d'alta cucina.
La polenta è un piatto tipico del Nord Italia, fa parte della nostra tradizione culinaria e nella stagione invernale compare spesso a riscaldare le nostre tavole. 
A me ricorda irrimediabilmente mia nonna, una vera maga della polenta col sugo di funghi: ogni volta che la preparava per noi era festa grande! Non posso non pensare a lei, ogni volta che sento il profumo della polenta fumante. Purtroppo non ho avuto il tempo di farle assaggiare molti piatti preparati da me perché ho imparato ad amare la cucina troppo tardi, ma mi piace pensare che questa mia rivisitazione della polenta le sarebbe piaciuta!


INGREDIENTI
(per 6 tortini di polenta)
  • 250 grammi di farina di mais per polenta
  • 1 litro di acqua 
  • 1 cucchiaio d'olio extravergine d'oliva
  • sale q.b.
           (per il ripieno)
  • formaggio vegetale spalmabile q.b.
  • patè di funghi porcini  q.b.
(per la crema di broccoli e porri) 
  • 1/2 broccolo lessato
  • 1 porro
  • 1 presa di curry marocchino
  • olio extravergine d'oliva q.b. 
  • sale q.b.  


 PREPARAZIONE

In una pentola capiente portare ad ebollizione l'acqua salata con un cucchiaio d'olio extravergine. Versare poi a pioggia la farina e con l'aiuto di una frusta o di un mestolo di legno continuare a mescolare per evitare che si formino grumi. La polenta sarà pronta dopo circa 30-40 minuti, quando si staccherà facilmente dalle pareti. Deve risultare liscia e omogenea. Lasciar raffreddare per un pò, poi versare due cucchiai di polenta in uno stampino da forno precedentemente oliato, quindi un cucchiaio di ripieno, poi altri due di polenta. Riempire sei stampini e lasciar raffreddare completamente. Nel frattempo lessare 1/2 broccolo in acqua bollente salata, scolare e lasciar raffreddare, poi in una padella antiaderente scaldare qualche cucchiaio di olio extravergine d'oliva, poi aggiungere un porro tagliato sottile, una presa di curry marocchino e salare. Far rosolare il porro per qualche minuto, poi aggiungere il broccolo bollito e cuocere a fiamma moderata per 10/15 minuti. Spegnere la fiamma e passare tutto col frullatore ad immersione, fino a formare una crema omogenea. Quando la polenta avrà raggiunto la temperatura ambiente (io ho preparato i tortini la mattina e li ho infornati la sera), infornare per 20 minuti a 180°. Una volta sfornata, lasciar raffreddare negli stampi per una decina di minuti prima di estrarre i tortini. Servire con la crema di broccolo, erba cipollina fresca e una spolverata di pepe. Semplice e d'effetto...buon appetito!



mercoledì 3 febbraio 2016

Polpettine "nonfritte" di ceci alle alghe kombu



Quest'ultimo Natale mi ha portato in dono un nuovo elettrodomestico! Devo ringraziare Erica, alias La Cuocherellona, per l'ispirazione e per gli ottimi consigli: è grazie a lei che oggi possiedo anche io una friggitrice ad aria calda! Non credevo fosse possibile ottenere una buona frittura senza utilizzare olio, invece mi sono dovuta ricredere! Sono davvero entusiasta dell'acquisto e dopo vari esperimenti e test per riuscire a perfezionare temperature e tempi di cottura, posso finalmente iniziare a condividere ricette realizzate con la mia airfryer! Oggi, ad esempio, ho preparato delle polpettine di ceci con alga Kombu. Gli appassionati della cucina macrobiotica e di quella giapponese conosceranno certamente l'Alga Kombu, un alimento ricchissimo di proprietà e molto versatile in cucina, in particolare per insaporire i cibi e renderli più leggeri e digeribili durante la cottura (ad esempio nella cottura dei legumi). Per chi non la conoscesse, è un'alga giapponese ricca di potassio e fosforo, che ci aiuta a rinforzare il sistema immunitario, a favorire la circolazione sanguigna e il drenaggio dei liquidi. Grazie all’acido alginico, aiuta la depurazione intestinale. È povera di sodio ma ricca di iodio (è quella col maggior contenuto di iodio fra le alghe consumate in Giappone) e utile quindi a stimolare il metabolismo e a bruciare calorie. Tra le vitamine contiene le A, B1, B2 e C, mentre tra i minerali troviamo calcio, potassio, magnesio e fosforo. È ricca di acido glutammico, quindi insaporisce i piatti in modo sano e naturale. Non bisogna però esagerare nell'utilizzo nel caso si abbiano problemi tiroidei e/o di tipo metabolico e durante la gravidanza e l'allattamento è del tutto sconsigliata. Si può trovare in commercio sia in strisce essiccate, che necessitano di reidratazione in acqua prima di essere utilizzati, che in salamoia, già pronta all'uso, spesso aromatizzata allo zenzero (io ho utilizzato quest'ultima).
Una curiosità tutta "giapponese" è che oltre ai gusti comunemente riconosciuti (salato, dolce, acido e amaro) la Kombu possiede un quinto gusto: l’umami, che in lingua giapponese significa "saporito" e indica per la precisione il sapore di glutammato, e che è stato identificato come un gusto fondamentale nel 1908 da Kikunae Ikeda professore di chimica all'Università Imperiale di Tokyo:  mentre effettuava delle ricerche sul sapore del brodo di alghe, Ikeda riuscì ad isolare il glutammato monosodico come responsabile del sapore.

INGREDIENTI
  • 120 grammi di ceci secchi, oppure 240 grammi di ceci lessati
  • 2 cucchiai di tahine
  • 2 cucchiai di anacardi tostati, non salati, tritati finemente
  • 1 pezzo di alga kombu in salamoia di zenzero (5 cm circa)
  • 3 cucchiai di shoyu
  • 4 cucchiai di lievito alimentare essiccato, in fiocchi
  • sale q.b.
  • panatura di mais senza glutine q.b.
  • 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva (facoltativo)

PREPARAZIONE 

Lessare i ceci con un pezzo d'alga kombu essiccata (da rimuovere a fine cottura), scolarli e lasciarli raffreddare. Trasferire i ceci in un boccale, aggiungendo tutti gli altri ingredienti, frullare fino ad ottenere un impasto piuttosto denso, lavorabile con le mani. Se l'impasto risulta troppo umido aggiungere panatura di mais o lievito in fiocchi, se invece risultasse troppo secco, aggiungere acqua o shoyu. Se necessario, aggiustare di sale. Trasferire l'impasto in una ciotola e, con le mani umide formare delle palline, quindi impanarle e disporle su un vassoio. Una volta completate e impanate tutte le palline, farle riposare in frigo per almeno un'ora. Prima di cuocerle, se si desidera un "fritto" più croccante trasferire le polpettine in una ciotola, versarvi un cucchiaio d'olio e mescolare le palline con le mani finché l'olio non si sia distribuito abbastanza uniformemente. Mettere poi le polpettine nel cestello della friggitrice ad aria e far cuocere per 10 minuti a 200°, scuotendo il cestello a metà cottura. Queste polpettine sono a mio avviso valorizzate se accompagnate da una maionese di riso o da una senape delicata....sono ottime sia come aperitivo che come secondo piatto, servite con il contorno di verdure che preferite! Buon appetito!!